Sun hurts. Il sole fa male. Un po’ come le spine di questo riccio che ho incontrato camminando sulla spiaggia La Flacq a Mauritius. Non l’ho pestato, per fortuna. Era un pomeriggio di cielo completamente coperto. Portavo un vestito rosa cipria a canottiera. Con Martina (una collega che saluto, non ci siamo più viste da allora, era ottobre) abbiamo camminato per circa 40 minuti, esplorando i dintorni del resort One & Only Le Saint Geran nella parte est dell’isola. A sprazzi, usciva un sole trionfante e l’acqua diventava di cristallo, poi rispariva dietro le nuvole, offuscando tutto. Alla fine del giretto avevo le spalle e il decollete quasi ustionati. Sun hurts. Really does.
La scottatura però mi ha reso come dire lampante perché Biologique Recherche ci aveva portato fin su un’isola dell’Oceano Indiano per presentare i suoi nuovi lanci, tra cui una protezione solare SPF50. Per mostrare quanto può essere potente un elemento di cui godiamo tutti i giorni, se non affrontato prima e durante (ecco, potevo aspettare la presentazione invece di buttarmi subito in spiaggia, ma come si fa di fronte allo spettacolo qui sopra?).
Biologique Recherche nasce come produttore di formule di bellezza da destinare a ospedali e medical spa. L’approccio clinico all’estetica, gli ingredienti puri, quasi “grezzi”, le formule uniche e difficili da replicare (ci vogliono giorni e nessuna casa cosmetica vuol aspettare così tanto per poter confezionare un prodotto) e i protocolli originali e brevettati, lo rendono unico nell’affollato mondo della bellezza. Si trova solo nelle spa convenzionate, di cui quella de Le Saint Geran è una (è presente in 85 paesi nel mondo, ma la sede centrale è l’Ambassade de la Beauté, a Parigi al 32 di avenue des Champs Elysée ).
La protezione solare in 3 step, risale al 2014 e comprende tre prodotti: preparatore, la protezione (SPF 25 e SPF 50) e la “riparazione” (dopo sole). Io ho provato i primi due.
Préparation UV
Come evidente, non ho usato un prodotto per la pre-esposizione al sole (da 4 settimane prima): perché, se anche averlo fatto non mi avrebbe risparmiato l’ustione, certamente avrebbe limitato i danni dei raggi, che avrebbero trovato un’epidermide pronta ovvero che ha già messo in moto tutti i meccanismi di difesa naturale che si attivano all’esposizione al sole ovvero stimolazione della melanina, ispessimento dello strato corneo, riduzione del tasso dell’ossidazione proteica. Queste protezioni naturali si attivano però in 4 settimane e sono stimolate dai principi attivi presenti nel prodotto, che si presenta come una crema fluida che sparisce sulla pelle. Vediamo gli ingredienti. Agenti simolanti della melanina: tripeptide specifico, zuccheri estratti dall’alga bruna, estratto di Pepe dei Monaci, estratto di semi di zucca mixato con acceleratore di melanina. Come agenti anti-ipigmentazione: estratto di diatomea marina. Infine, come protezione: estratti di olio di rosmarino e tripeptide antiossidante.
Protezione SPF50
Questo ultimo prodotto nasce dopo 4 anni di ricerca e si propone di fornire la più alta protezione a bassi fototipi anche in esposizioni anche estreme (tipo la mia). Contiene il brevettato Triple Shield Complex che protegge da Uva, Uvb, HEV (raggi blu) e infrarossi con filtri 100% naturali, e si prende cura delle pelle (idrata, evita le macchie da pigmentazione e previene invecchiamento da esposizione) mentre la scherma in modo efficace.
Il filtro è fisico: ossico di zinco, diossido di titanio, olio di Karanja e estratto di alga corallina rosa. Io da sempre preferisco il filtro fisico perché, a differenza del chimico, non penetra nella pelle perché le particelle dei minerali sono di dimensioni più grandi; inoltre resiste più a lungo fuori e anche nell’acqua. Se lo stendi ha una consistenza più pastosa e biancastra e io, che tendenzialmente non mi abbronzo volentieri, amo il pallore compatto che fornisce (è comunque più evoluto e si applica bene, io lo metto anche sul dorso delle mani). Contiene inoltre un complesso anti-glicazione che agisce sul derma in funzione anti-invecchiamento e due attivi che proteggono il dna tra cui l’estratto del fiore dell’albero delle farfalle e estere di riso. La pelle è idratata e lenita.
L’ho applicato sul viso e sul collo, quando sono tornata in spiaggia, all’ombra di un ombrellone di paglia e indossando una T-shirt bianca. Il sole di Mauritius mi aveva già dimostrato i danni che poteva fare. Meglio farselo amico piano piano. Sun hurts, ma solo se sei troppo precipitoso.
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