L’aspetto veramente sorprendente della mia Fase 2 è che…è uguale alla Fase 1. In assenza di congiunzioni (non astrali), isolata ero e isolata rimango. Come direbbero nell’Inghilterraa pre-Lusitania (questo potete googolarlo, retaggio di studi) sono in Splendido Isolamento, perché vivo a 10 passi dal mare, e per le necessità, posso uscire. Però: non faccio bagni di sole né passeggiate perché durante la Fase 1 mi è venuta una recidiva di acne rosacea che mi ha devastato il viso e non posso (per le cure) espormi al sole. Tanto meno fare maschere e routine di bellezza, che mi irritano anche i nervi. Infatti erano tra le 10 cose che non ho intenzione di fare…Per cui mi è venuto in mente di chiedere a un esperto serio, Philippe Allouche, medico e direttore creativo di Biologique Recherche, brand francese di cosmesi professionale e leader mondiale nei trattamenti personalizzati, cosa è veramente sensato fare o non fare, in questo momento di stasi.
Nei giorni della pandemia, siamo stati confinati a casa. Tradotto in vita quotidiana significa mancanza di aria fresca, ossigeno e schermi davanti al viso tutto il giorno. Come si tiene la pelle in equilibrio?
«Una premessa: sappiamo che è un momento difficile dovunque e specie nella nostra amata Italia, giorni pieni di tristezza e stress per le famiglie e l’intera popolazione. Siamo impressionati da come il vostro paese stia lottando per andare avanti con coraggio e compassione e vogliamo dirvi che siamo con voi. In questo momento difficile la pelle è indubbiamente cambiata, perché le nostre vite sono cambiate. La fisiologia dell’epidermide risente di condizioni ambientali, stile di vita, cicli ormonali e altri parametri e si rigenera più di 9000 volte nella vita di ciascuno. Il migliore consiglio che mi sento di darvi è conducete una vita sana: fate quanto più esercizio fisico possibile, cercate di dormire di più, non fumate e prendetevi tempo, ora che lo avete, per una routine di cura della pelle».
La nostra vita quotidiana è cambiata, dobbiamo usare gli stessi prodotti per il viso e corpo, tipo quelli anti-inquinamento o no visto che stiamo al chiuso?
«Sì, anzi ne abbiamo ancora più bisogno, perché l’inquinamento non è solo all’esterno ma anche all’interno. Secondo studi dell’Environmental Protection Agency la concentrazione di elementi inquinanti all’interno è 2,5 volte più alta di quella all’esterno. L’inquinamento altera le funzioni essenziali della pelle e porta a iper-produzione di sebo, perdita di idratazione, stress ossidativi e ipersensibilizzazione cutanea (io modestamente le ho tutte, ndr). Ci vogliono prodotti ad alta concentrazione specifici per ogni esigenza, ma in generale consiglio di usare maschere per il viso, applicare due volte al giorno la crema corpo e cercare di non mettere make-up, per lasciare respirare e rigenerare l’epidermide».
Non solo il viso, anche le mani sono stressate dall’uso di detergenti e gel con alcol. Che fare?
«Lavare le mani è essenziale per evitare contagio con un virus come Covid-19 che si diffonde cosi rapidamente a contatto con la pelle. Sappiamo che i disinfettanti per le mani con alte concentrazioni di alcol possono irritare le mani e renderle secche. La formula della nostra Emulsion Renovatrice Mains ammorbidisce e nutre proprio la pelle delle mani più esposte alle aggressioni di prodotti chimici come quelle del personale sanitario e così abbiamo pensato di donarla agli ospedali. In Francia, ad esempio, sono state distribuite più di 4000 confezioni di creme in più di 50 centri ospedalieri (Ospedali, Cliniche e strutture sanitarie) e, mobilitando la nostra rete internazionale, abbiamo fatto lo stesso in 15 paesi stranieri».
Quando si dice, una mano lava l’altra.
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