Come disse (anzi scrisse) una volta Glenn O’Brien nella sua rubrica su Vanity Fair (che ai tempi traducevo con ammirazione e gioia), uno scrittore scrive tutto, perché il suo mestiere è scrivere. Intendeva tutto, ma proprio tutto: sceneggiature e messaggi nei biscotti della fortuna, brochure di viaggi e articoli per giornali importanti. Se è scrivere che vuoi, sii umile e scrivi. Ogni supporto è una sfida. Di lessico, di tecnica e di duttilità. Ecco perché è stata una bella esperienza scrivere delle etichette per…l’acqua minerale.
La vera sfida non è stata però quella della scrittura, ma la Tasty Academy, ovvero il corso di assaggio e degustazione delle acque organizzato da San Pellegrino che mi ha gettato in uno sconforto massimo. Il nostro mentore, il sommelier Giuseppe Vaccarini, per l’occasione Idrosomellier, oltre a guidarci nell’apprendimento delle categorie base sulla base delle quali identificare i sapori dell’acqua (più o meno salato, amarognolo, morbido, secco, aiuto), ci ha introdotto a un risucchio con mulinello che doveva permetterci di miscelare ossigeno all’acqua per identificarne il vero gusto. Per pudore, ho evitato il risucchio, forse per quello non sono riuscita bene a cogliere le sfumature delle acque.
Che invece ci sono e come, e i miei compagni di corso, lo chef Simone Rugiati, il conduttore tv Daniele Bossar hanno saputo descrivere con parole molto eloquenti, ma io sono rimasta alla sensazione base che l’acqua frizzante è più facile da degustare di quella piatta, perché le bolle in qualche modo amplificano le sensazioni, mentre per la piatta si avverte una sensazioni di maggiore o minore morbidezza, che ho prontamente associato a una sensazione tattile di stoffe (velluto, ciniglia), rispetto a quelle elettrizzanti delle acque effervescenti (glitter, laminati). Ecco che la mia lettura si è risolta in un approccio fashion, che è quello che potete leggere nelle etichette che riporto nella Gallery.
Ma ci sono davvero molte cose interessanti da sapere sulle acque (tipo quali abbinare ai cibi? Di base piatta con pesce e gusti delicati, frizzante con carni, formaggi o gusti forti e robusti) e dunque spero che i corsi di degustazione a si diffondano per permetterci di scegliere quella giusta per noi (ad esempio per le donne una con più magnesio, specie dopo una certa età, sarebbe meglio), oppure quella da preferire se fa molto caldo (con più Sali minerali) o se siamo giù di morale (anche lì certi minerali sono fondamentali per darci un po’ di carica). Voi che acqua bevete? Fatemi sapere. Io, Lauretana (ahhh non è San Pellegrino). Forse proverò la San Bernardo.
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