Baia Sardinia. La mattina è andata bene. Io e la cameriera del bar abbiamo socializzato grazie anche al pagamento con carta della mia bella colazione. E al grembiule arancio-Pisapia. Dopo una ritirata ingloriosa di fronte alla pecora-souvenir per cui non veniva accettato alcun pagamento a parte il contante, sono salita alla Farmacia in Piazzetta dei Pini per comprare: uno spazzolino. Perché non importa quanto viaggi all’anno, quanto sei esperto o concetrato, lo spazzolino rimane sempre a casa. Entro alla Farmacia: signora io ho bisogno soltanto di uno spazzolino, ma posso pagare solo con la carta, che dice? La signora non ha detto nulla, ha sgranato gli occhi, mi ha guardato meglio, forse temeva tirassi fuori una pistola, poi ha preso il Pos da sopra una mensola altissima e ha fatto il suo dovere. Dopodiché volevo pesarmi alla bilancia della farmacia, ma non avevo cuore di chiederle se mi passava la carta per i 20 cent per farmi pesare, dunque sono uscita. Sono stata attirata dal negozio di parrucchiera lì accanto, con le ragazze tutte in arancio-Pisapia (deve esserci una colonia). “Vorrei fare shampoo e piega ma ho solo la carta. “No, signora, qui siamo aperti solo 3 mesi, neanche abbiamo il pos, però è fortunata…qui attaccato c’è un bancomat”. Molto fortunata. Comunque la ragazza che mi ha asciugato i capelli era di Pavia, è scappata per una delusione di amore, ha cercato un lavoro estivo, e qui è rinata. Io, esaltata dal racconto, le ho detto: bravissima, vai anche all’estero, vai a Londra. “Sì, vorrei lavorare da Tony e Guy”. Quando sono uscita, mi ha anche baciato. Insomma, la conoscevo da 35 minuti. Questa cosa che ho solo la carta deve avere il potere di far socializzare in modo istantaneo.
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