Little black jacket: classico senza tempo. Non esiste mica solo il tubino, nero. Se poi la suddetta black jacket è Chanel, la questione di pertinenza dell’UNESCO: un patrimonio mondiale dell’umanità, praticamente. A celebrarlo, ci hanno pensato Karl Lagerfeld, direttore creativo Chanel e, più in generale, genio assoluto del fashion, e Carine Roitfeld, giornalista, a lungo Madame la Diréctrice di Vogue France, fashion icon universalmente riconosciuta. Come? Con una mostra fotografica, ça va sans dire (Kaiser Karl è anche fotografo. Professionista. Non può limitarsi à haute couture e pret-à-poter, lui). Oltre 100 scatti per oltre 100 interpretazioni della stessa identica giacca nera Chanel declinata in ogni possibile outfit. Pour lui e pour elle. D’altronde, la petite veste noire è versatile, lo si sa, e non è un caso se, pur essendo nata come capo maschile, ha saputo diventare “uno dei simboli assoluti di un certo tipo di eleganza femminile, quell’eleganza nonchalante ma fuori del tempo e, per questo, senza tempo”. Lo dice Karl. Non si ammettono contestazioni.
Black Jacket protagonista; interpreti? Top model (Stella Tennant,Claudia Schiffer, Maria Carla Boscono); attrici (Sarah Jessica Parker, Jane Birkin, Dakota e Elle Fanning, Tilda Swinton); icone di stile (Anne Wintour, Inès de la Fressange) ma anche Kanye Vest (professione rapper: uno non esattamente noto per il look low profile) passando per Roberto Bolle e Riccardo Tisci.
Styling by Carine, immortalata da Karl versione Coco terzo millennio. Charmante.
Dopo Tokio, New York, Taipei, Hong Kong (a breve a Mosca, Sidney, Parigi, Berlino) la mostra, itinerante, ora fa tappa in London Town. Quindi? Fashioniste colte da improvviso e sincero amore per l’arte e candidate ideali a una sindrome di Stendhal in massa alla Saatchy Gallery, a Chelsea: da sempre, galleria top in King’s Road; fino al 4 novembre, anche meta di pellegrinaggio. Ma c’è Chanel: bisogna.
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