Non so che cosa pensare. Mi piacciono i capelli bicolore presentati da Prada per l’inverno, mi piacciono gli abitini di Miu Miu di questa stagione, della Miuccia di solito mi piace tutto, un po’ per venerazione un po’ per affinità di gusto. Eppure quelle scarpe con le lingue di fuoco non riesco a mandarle giù. Le vedo e penso: non è possibile, non è vero, non può pensare che qualcuno le compri, le metta, qualcuno che non sia Bryan Boy intendo (o anche Anna dello Russo a cui l’ho già viste, ma non conta), qualcuno che ami le scarpe e non gli oggetti d’arte, qualcuno a cui piaccia la moda e non essere fuori moda ancor prima che cominci la stagione causa scarpa vista e rivista, inflazionata, usurata da un’immagine così forte da essere strabordante. Vorrei comprare delle belle scarpe, senza tubi di scappamento o fanalini di coda, vorrei indossarle e goderle in diverse stagioni, vorrei esserne orgogliosa e non esaltata quando le compro/metto/faccio vedere. Dobbiamo essere esaltati per comprare un accessorio di moda? Dobbiamo provare il brivido del collezionista, la brama del maniaco, l’eccitazione del tavolo verde quando siamo in un negozio? E’ così difficile desiderare e basta? O forse è troppo ordinario? E’ vero, moltissime scarpe di stagione sono opere d’arte di gusto discutibile, ma non mi fanno lo stesso effetto. Ecco, almeno le scarpe di Prada, un pregio ce l’hanno: con tutte quelle fiamme, ti accendono un pensiero.
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