di Maddalena Massone
Esiste una fashion icon vivente anche solo paragonabile a Kate Moss? Simply not. Kate, la più Brit di tutte, la più stylish di tutte, Kate Kate e ancora Kate, all’ultra top da una ventina d’anni. E senza eredi designate, per giunta (copie, sbiadite o riuscite: plurime). E’che Kate rulez. Punto. In ogni sua manifestazione, compreso l’abbandono di un lifestyle un attimo sopra le righe per la conversione al Lo-Fi. Che sarebbe? Non un trend, ma un approccio esistenziale. Globale pure. Istruzioni. Ridimensionamento radical di tutto quanto è tecnologico (sai che malissimo che fa? E poi parlare all’Iphone fa venire le rughe. Nessun problema per la Kate, comunque, lei che Twitter questo sconosciuto). E in fatto di beauty? Botox, laser e altre robe d’avanguardia hi-tech non sono neanche da nominare, per favore; trattamenti olistici, reiki, riflessologia e qualsiasi pratica rivolta al wellbeing inside e outside, quelli sì. Tantissimo. Quindi? Un po’ come tornare agli anni ’90. Ante Internet, ovvio. Un po’ come ha fatto la Kate, del resto, che ora si è pure data allo yoga (Jivamukti per la precisione) e, coerentemente, ha anche bandito l’alcool e si fa di beveroni vitaminici. Lei. Proprio lei. Molto Lo-Fi convinta, per ora (convincente un po’ meno, forse). Comunque, più favolosa than ever.
Che ne è della Rock’n Roll Kate? La Party Girl un po’ tanto bad? Non è dato saperlo. La si può ritrovare, però, in un libro, “The Kate Moss Book”, 20 anni di immagini, private e non, selezionate personalmente dalla super super top. Fotografi? I soliti, Patrick Demarchelier, Peter Lindbergh, Mario Sorrenti, Mario Testino. Praticamente degli sconosciuti. Come la protagonista. E viene solo da dire: “God Save Kate, ora e sempre”.
Rispondi