Metti che in London Town una abbia 30 minuti. Un appuntamento per la serata, non necessariamente con un fidanzato/ potenziale boyfriend/ potenziale principe azzurro: anche con il divano per l’ultima imperdibilissima puntata di Grey’s Anatomy vale. Metti che una abbia una voglia irresistibile di sperimentare un look diverso senza troppe implicazioni e riducendo al minimo il rischio di conseguenze nefaste.
In finanza la chiamerebbero intelligente gestione del rischio; da TopShop di Oxford Circus, Blow Dry Bar.
Dicesi Blow Dry Bar un corner strategico nel Tempio del Cool-Low Cost britannico, non a caso meta di pellegrinaggi da parte di fanciulle di ogni latidudine, non a caso scelto da Kate Moss quando ha deciso che lei i vestiti oltre che indossarli divinamente poteva anche disegnarli e mettere le creature a generosa disposizione delle fashioniste in una mai dimenticata collezione.
La moda passa, soprattutto quella di Kate; la voglia tutta femminile di combinarsi qualcosa in testa no. Quindi, Daniel Hershesons, dagli anni ‘90 coiffeur stellare con salone a Mayfair e succursale con spa delle chiome da Harvery Nichols (www.danielhersheson.com) cosa fa? Nel suddetto corner, piazza hairstylist addestrati ad una cosa sola: cambio look con messainpiega (traduzione di certo meno glamour ma piuttosto efficace di blow dry). Missione: possibile. 10 opzioni nel menù: superstraight, liscissimo impermeabilissimo perfino all’umidiccio di London; Marcel, con onde vagamente anni ’40; Bardot, chignon cotonato fintamente spettinato alla BB; wavy gravy, lungo fintamente spettinato e basta, alla Kate Moss, ancora lei, Big brushed, volume volume vagamente Charlie’s Angel…
Così, solo per fare qualche esempio.
Prezzo: standard. 24 pound (lavaggio e crema e siero compresi) senza dimenticare che, come delle vere frequent flyer del capello, si possono accumulare Hair Miles: a ogni blow dry corrisponde un timbro, non sul passaporto ma sulla tessera fedeltà, sempre che una sia tanto sprovveduta da non giurare eterno e fedele amore a chi offra un servizio così, loyalty card a parte (servizio prenotabile anche on line con la possibilità di scelta dello stylist preferito, se proprio una ci tiene) Il decimo restyling è free. Se la felicità passa anche per una nuova trendy ma poco impegnativa acconciatura, questa è la carta di imbarco. E poi, nella sciagurata ma sempre in agguato ipotesi di insoddisfazione, niente panico. Ricordarsi dell’esistenza di un prodotto noto come shampoo. Funziona. E tutto torna come prima.
Ps 10 look. Ma poi: questa primavera mi va la treccia, meglio se sistemata di lato. Lo sanno tutti, anche i bambini, in particolare una certa Harper Seven Beckham: se anche mummy, Victoria, ci ha raccolto le extensions, qualcosa vorrà pur dire.
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