In tempi non sospetti (circa 8 mesi fa) avevo proposto un pezzo video sul bere vintage, dicendo che c’era questa tendenza al ritorno ai classici con un twist, spinta dai brand di liquori iconici (non ci credo, ho usato iconici, devo cominciare una disintossicazione), forti magari all’estero o su un pubblico adulto (vintage?), ma intenzionati a proporsi come alternativa ai drink da strapazzo serviti agli happy hour, che son tanto popolari, ma anche parecchio ordinari. Ovviamente la mia proposta, supportata da immagini iconiche pure loro (vedi sotto) è stata respinta al mittente in attesa di successive conferme. Le volevate? Eccole qui.
A Milano, è tutto un aprirsi di terrazze. Stasera all’hotel The Gray, torna – dopo Los Angeles, Toronto, New York – sembra una battuta, ma è il comunicato stampa – la terrazza DiSaronno, dove vengono serviti i cocktail DiSaronno sour (buonissimo, e se lo dico io che carburo solo a prosecco, ci potete credere) e Sushi. Oltre alla vista e ai cocktail, musica dal vivo. Ingresso libero (a parte stasera, suona Giuliano Palma), cocktail esclusi.
Già inaugurata ma aperta tutta l’estate, la terrazza Ramazzotti, al top floor dell’Hotel Cavalieri di piazza Missori. Qui, l’amaro della Milano da bere (era l’85) si propone in versione Comics (in collaborazione con la scuola e ilFestival di fumetto, se posate vi fanno un foto-ritratto effetto cartoon), abbinando la degustazione dei cocktail (devo andare a provarlo, ma anche il mio fegato – a volte – si prende una vacanza) a momenti di umorismo.
Infine, ieri sera, lancio dei nuovi cocktail Zucca (sì, proprio il Rabarbaro-arbaro Zucca! Poco alcol e le virtù del vero rabarbaro cinese): in una fumosa bisca da proibizionismo (era il Divina, ma si passava dal retro), ganster e squillo, sciantose e malavitosi, ballavano e giocavano a black jack, mentre si beveva un drink noir: Zucca e chinotto (o anche selz), o ginger e arancio (mi pare). Per entrare nella parte ho indossato la guaina nera di Lovable, con tanto di balconette (sarebbe il reggiseno, che faceva molto anni 40. E ho fatto molto bene non solo perché il vestito di Blumarine è troppo piccolo per esistere ma anche perché, nella bisca, c’era un’aria condizionata da gelare e se non avevo la guaina a proteggere i reni…sarebbe stato un guaio per i miei noti problemi.
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