*_di Lucia Del Pasqua_*
Chi è figlio degli anni ’80 non può non ricordarsi dell’inconfondibile odore della Lettera 22, che doveva stare sulla scrivania del babbo, vicino alla lampada verde. “Lettera 22” come la macchina da scrivere colore oliva di Olivetti, che serviva a scrivere lettere, per l’appunto. Nel 2011 ci sono le mail e per questo la Olivetti, azienda fondata a Ivrea dal signor Camillo con un capitale di 350.000 lire nel 1908, passa ai tablet. Ma chiamamole in italiano, quindi “tavolette”.In realtà prima, negli anni ’60, il progettista della Olivetti, Pier Giorgio Perotto, si inventò quello che è ritenuto essere il primo personal computer, il Programma 101 e che somiglia tanto alle casse del supermercato. Ma la tavoletta è la tavoletta. Ce lo ha insegnato la Apple, e la Olivetti risponde all’Ipad americano alla maniera italiana, con l’OliPad. Della serie “Tu non vò fa l’americano”. Caratterizzato da un display touchscreen da 10 pollici e di connettività 3G, WiFi e Bluetooth, dall’Olipad si possono scaricare varie applicazioni ( attraverso lo store dedicato App Shop ) che abilitano il social networking, la fruizione di contenuti multimediali ed editoriali e la riproduzione di video in Full HD. Dotato del sistema operativo Android, è provvisto di porte USB/SD Card e HDMI. Pensare che per contenere dati, il P6060 della Olivetti aveva un mitico Floppy disk incorporato (chissà se ve lo ricordate…)! In più, Olipad ha un’ampia scelta di accessori: mouse touch, docking station, tastiere e penna capacitiva. Per quelli che “solo tablet sempre e comunque”, c’è un software e-reading, che rende possibile la lettura di libri digitali direttamente sullo schermo. L’OliPad costa 399 euro.
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