*The spirit*
Woodstock. Non ci saremmo sorpresi se, accanto a Chiara Ferragni, avessimo trovato, seduto in prima fila, Jimi Hendrix con la sua chitarra. E’ assolutamente figlia dei fiori la donna di Angelo Marani per il prossimo Autunno/Inverno. Una profusione di pantaloni ampi o a zampa, gonne e abiti lunghi, abbinati a maxi cappotti a balze in maglia di cashmere. Pesca nell’armadio della mamma sessantottina: molti foulard, uno sopra l’altro, a cui sono intrecciate collane di pietre dure e luminose, cappelli per proteggersi dal freddo e gilet di pelliccia. Il freakettonismo imperante nella collezione viene mescolato a sorpresa ( e che sorpresa! ) con elementi ultra luxury come i tessuti in broccato color oro o ricoperto da una pioggia fitta di paillettes. E poi ancora stampe geometriche, leopardate, zebrate, pitonate audacemente mixate insieme…ma non s’era detto che “Less is more”?
*The piece*
La borsa da viaggiatrice, maxi, da portare a tracolla, realizzata con tappeti antichi, recuperati alla Caritas ( Ipse dixit ). Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Angelo Marani fa tesoro dell’arte del riciclo. Molto al passo con i tempi che corrono.
*The music*
Rock, ça va sans dire, di ispirazione anni ’70.
*The model*
Magre, troppo. E questa non è una novità. Sfilano col volto contratto e l’espressione arrabbiata, ancor più accentuata dal rossetto nero. Ma il motto del ’68 non era peace&love? Non si era tutti amici di tutti?
*The words*
Angelo Marani: “Le donne si sono fatte più furbe negli ultimi anni. Hanno deciso di vestirsi, di coprirsi. Hanno capito di non avere più bisogno di esibirsi, di mettersi in vetrina. Si vestono per se stesse, per coccolarsi e per volersi bene, e non per essere guardate.”
*The press release*
“Fra i pezzi speciali troveranno irresistibili per il loro personale pick&matc quelli in sublime mohair lurex traforato con lavorazione puntonata…” Così, senza virgole. Bhe, vabbè.
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