Il paradiso è sempre dietro a un cancello. Anche in Kerala. Ma di quello del Vivanta by Taj Bekal non ha le chiavi San Pietro. Il cancello è telecomandato e si schiude su un vialetto che arriva di fronte a un ingresso con colonne e porticato. Il rito è lo stesso: una salvietta per rinfrescarti le mani, ragazze indiane pronte a disegnarti il terzo occhio in fronte e incoronarti di fiori, un drink di frutta o alcolico. All’arrivo era vino bianco. Welcome!
Il resort con spa è aperto a maggio 2012 e riluce di nuovo e di bellezza. Gli spazi, dalla lounge alla reception, non hanno mura e accolgono senza barriere l’umido del tropico, l’odore della terra, il rumore della pioggia, quello dei miei tacchi e il canto del muezzin che invita alla preghiera (il Kerala è un paese a maggioranza musulmana).
La mia stanza, di fronte alla lounge, era la 462. Ci ho messo un po’ a capire che il numero era inciso nella base dell’elefantino scolpito nella pietra a sinistra del cancelletto vista Ganesh (un bassorielevo) che introduceva alla mia “proprietà”. Ma, l’ho detto, il paradiso non è dentro le mura, ma dietro al cancello. Svoltando nel giardino, ecco una piccola piscina privata in marmo grigio, un tavolinetto con due poltroncine per far colazione all’aperto, una vasca ovale sotto una tettoia accanto una parete di candele (elettriche, ma capaci di provocare lo stesso stupore, accendendosi al tramonto), e – dulcis in fondo – un day bed a due piazze sospeso in aria in un gazebo vista piscina, su cui ho passato ogni momento libero e ho meditato di dormire la notte, trascinando la coperta del lettone su questo giaciglio volante, sollevata da terra e da tutti i miei pensieri, una volta tanto.
Dopo la cena, la prima sera, ho fatto il bagno in piscina. Per scendere le scalette ci ho messo 20 minuti. Ho sempre freddo, anche ai tropici. L’acqua era densa e tiepida. Dalla piscina si vedeva il dondolo, la stanza, la vasca e il tavolino con due sedie per la colazione. Il paradiso non è facile da sostenere da soli. Ti riempie gli occhi e subito dopo arrivano le lacrime. Andateci con qualcuno: è maestoso, denso e commuovente. Troppo per una persona sola.
Io, ad esempio, vorrei farlo vedere a mamma. Mostrarle l’asse da stiro di fronte al mio guardaroba, e poi, guarda! – le candele non hanno fiamma, eppure la luce cade e riavvampa come fiamma vera. Mamma: siediti sul dondolo, ti aiuto! Non è meraviglioso starcene qui? Domattina ci facciamo portare quelle focaccine buonissime, i chapata, e caffè facciamo colazione in piscina, ti piace l’idea?
Il paradiso va per forza spartito.
Io l’ho condiviso con Melville. Il tomo di Moby Dick sullo stomaco mentre stesa sul dondolo, guardavo in aria, incapace di far altro che sospirare. Invece c’era molto altro da fare. Prossimo post, i trattamenti alla Spa. Il Kerala è la patria dell’Ayurveda…
Per conoscenza: una camera standard con déhor e day bed costa 300 dollari a notte. Molto bella la stanza con piscina a L, giardino e vista fiume, costa 600 dollari a notte. Indirizzo: Vivanta by Taj – Bekal, Kerala. Kappil Beach, Kasaragod 671319, vivanta.bekal@tajhotels.com
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