_*di Eleonora Negri*_
*Storia*: Cinzia Tommasin, alias Cinzia Araia, l’infanzia la passa osservando il padre, un industriale calzaturiero della Riviera del Brenta, sognando di fare da grande una cosa simile. E fin qui tutto bene. Terminato il Politecnico Calzaturiero di Venezia, si mette subito a fare sul serio. Ed inizia come footwatcher, ovvero comincia a guardare i piedi delle donne in giro per il mondo alla ricerca di tendenze. Incrocia le zeppe delle donne balinesi, i passi veloci delle newyorkesi ( che hanno sempre un paio di scarpe col tacco in borsa per il cocktail della sera) e il design ricercato che avvolge i piedi delle giapponesi. Soddisfatta del suo personalissimo diario di bordo, torna in Italia e nel 2010 esce la prima collezione.
*Look*: Potrebbe coniare una nuova categoria di scarpe “le strapazzate ma felici”. Cinzia è una specialista nell’arte di scomporre zeppe, tacchi e tomaie. Nella sua collezione P/E 2011 sono presenti scarpe dalle zeppe vertiginose ( ma comode), tomaie che seguono linee aerodinamiche, ma tutte accomunate da due dettagli che contano: artigianalità e leggerezza. Molta attenzione anche alla scala cromatica: solo toni neutri, freddi che sottolineano il design della calzatura.
*Il pezzo forte*: Il sabot futurista quello in cui la zeppa di legno è un tutt’uno con la tomaia. Un modello dove sono completamente assenti fibbie ed altri accessori.
*Ipse dixit*: ” Araia è un cognome ispanico. L’ho letto per caso sul campanello di una casa mentre mi trovavo in vacanza ad Ibizia. Mi è piaciuto tantissimo e l’ho fatto subito mio. In fondo mi sento così: una donna con un forte spirito esotico.”
*A partire da*: A partire da 215 euro fino a 450 euro.
*Dove si trova*: Da Luisa via Roma, L’Inde le Palais a Bologna, OAK a New York.
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