Chi vuol essere lieto sia, del doman non c’è certezza Lorenzo il Magnifico doveva aver presagito la nostra era dei decreti a raffica e totalmente incoerenti, che all’inizio sembravano emanati da uno psicologo dell’infanzia (no via se state a casa, non è niente, non vi traumatizzate, poi ci si pensa noi), poi da Boris Johnson (la Lombardia è uno stato a sé non è più neanche in Schengen) e, alla fine, direttamente dalla Sacra Corona Unita (se ti muovi di casa, ti secca un cecchino). In effetti, di doman non v’è certezza e di fronte a questa, di certezza, non ci piove. Ma la domanda è: come si può essere lieti oggi? Io un’idea ce l’avrei, inizia per P e finisce per o. Non è però. Sono l’unica componente della mia famiglia (esclusa Ollina) e quindi faccio io la spesa e se mi chiedono qualcosa se esco, esibisco il foglio scritto a mano perché non ho la stampante. Non si può essere lieti sotto una cappa di piombo se non ti aiuti con qualche euforizzante. Quindi sono uscita appositamente per comprare gli assorbenti (quelli erano una necessità) e in piena ottemperanza alle restrizioni ho preso svariate bottiglie di prosecco da tenere in casa, così vedrai come passano liete le giornate, con Ollina stesa sul pavimento dove passa il tubo del termosifone, io che scrivo una sceneggiatura di serie tv distopica che si intitola “La conversione” che nessuno mi ha mai chiesto e il telefono che sembra turbato pure lui e si accende solo per notifiche di messaggi che nel frattempo hai già letto su desktop (che lenta ‘sta tecnologia). Per essere davvero lieti, oltre al prosecco, si deve fare esercizio fisico, così cominicio entrambi alle 7, faccio un’ora di strectching, provo a fare la spaccata che è negli obiettivi 2020, e alle 8:30 smetto. Più che lieta mi sento lenta, ma è una bella sensazione, più pacifica dell’ansia e dell’angoscia, e mi ricorda la lentezza lieta del panda che ho tenuto in braccio a Chengdu. Mi viene il dubbio che Lorenzo volesse scrivere lento e non lieto, chi vuol essere lento sia, perché è inutile che corri: di doman non c’è certezza.
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