di Maddalena Massone
Cosa hanno in comune l’hairstyling tutto onde di una flapper anni ’20-30 (presenti le ballerine di Charleston? Quelle) e quello grunge purissimo con vocazione al transandato di Courtney Love e colleghe? Niente. Da soli. Insieme, fanno il look dell’inverno di London Town. Nome: Rave wave e varianti. Che poi vuol dire sintonizzarsi su due onde diverse contemporaneamente. Quindi? Al di là del comprensibile disorientamento iniziale, significa esordire con una bella onda vintage sul capo: va strutturata con convinzione, geometria e impegno (grazie forcine assortite grazie). Tanto, ci si può lasciare andare sulle lunghezze con l’altra, di onda, disordinata, stropicciata e così tanto anni ’90 ( e tra un po’ vintage pure lei). L’esperimento fusion applicato al capello non è da tutti, e per tutte le occasioni, capisco, anche se potenzialmente risolutivo per X-Mas festeggiamenti e affini. Party estremo? Nessun problema se, almeno nell’hairstyling, a salvaguardare un minimo di decoro nella deriva verso il selvaggio-sfatto ci pensa l’erede di Ginger Rogers. Interessante.
Le scettiche si lancino serene sul piano B, anzi P. P come ponytail. Che poi vuol dire una bella coda, piatta e rigorosa o meno definita, come vi pare. Anche scomposta. Tutto purché sia bassa: bassa, ripeto, ché il basso profilo sembra essere la soluzione universale. Veloce, versatile, provvidenziale. Anche per un red carpet che, si sa, prima o poi capita. L’ultimo look da soirée di Kate Middleton parla da solo.
A troppi pochi giorni dal 25 dicembre per consevare un sereno equilibrio mentale, c’è chi, grazie al pony, ha intravvisto la luce. Quella della salvezza. E non le luminarie di Regent Street.
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